Tutti conosciamo la malattia di Alzheimer e sappiamo che prende il nome da colui che per primo ha descritto la patologia: Alois Alzheimer. In pochi sanno, però, che si tratta di una pagina di storia della medicina che parla italiano. infatti, secondo alcuni studiosi, la giusta denominazione dovrebbe essere “malattia di Alzheimer-Perusini”.
CHI ERA GAETANO PERUSINI?
Gaetano Perusini nasce a Udine, il 24 febbraio 1879, da genitori di nobili origini. Rimane orfano di padre all’età di 6 anni. Grazie alla mamma, che lo sprona nel suo percorso di studi, si iscrive a Medicina. Frequenta l’università di Pisa e completa la sua formazione a Roma. Con le sue capacità e dedizione, a soli 22 anni si laurea. Da questo momento in poi comincia a dedicare la maggior parte del suo tempo alla sua più grande passione: la psichiatria.
In seguito, frequenta i più rinomati istituti europei, tra cui il laboratorio neuro-patologico di Monaco, nella clinica psichiatrica diretta dal celebre Emil Kraepelin. Una figura che era stata fondamentale anche nella vita di Alois Alzheimer.
LA PARTECIPAZIONE AL CASO DI AUGUSTA D.
Ma la svolta nella sua carriera si ha nel 1906. Durante il novembre di quell’anno, Alois Alzheimer presenta in un convegno della società di psichiatria a Tubinga, un caso di demenza precoce che ha colpito Augusta D. La donna, ammalatosi all’età di 51 anni, era morta dopo soli 4 anni di malattia. La presentazione del caso non ebbe un gran successo. Anzi, nessuno nella sala osò commentare o fare domande di chiarimenti.
Alzheimer, in ogni caso, era convinto di essere di fronte ad una patologia celebrale rara. Per questo motivo, decide di affidare il caso proprio a Gaetano Perusini. Il quale si impegnò moltissimo nella sua ricerca e, oltre a riesaminare tutti gli aspetti del caso di Augusta D, identifica altri 3 casi particolari. Si trattava di 3 pazienti con demenza. Uno di 47 anni e gli altri due di 63 e 67. Per avvalorare la sua tesi, si impegna in una lunga trattazione, correlata di tavole e disegni eseguiti a mano da Perusini in persona.
Le sue scoperte sono fondamentali per il corso della scienza. Tra i meriti riconosciuti a Perusini vi fu l’intuito di aver capito che era presente una sostanza collosa che circonda i neuroni. Elemento che impedisce il loro normale funzionamento. Una scoperta in anticipo di circa 80, considerato che la proteina beta-amiloide fu scoperta solo nel 1984. Inoltre, identificò un’unica forma di demenza, laddove Alzheimer distingueva tra demenza senile e presenile.
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Tornato in Italia, grazie alle sue scoperte, la sua fama si estende a livello europeo. Nonostante ciò, non riesce a trovare facilmente una sistemazione professionale. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sente la necessità di aiutare la patria e si arruola come volontario. Senza dichiarare i propri titoli. Scoperto che è professore di Medicina, viene sistemato nel centro di medicazione. Purtroppo viene colpito da schegge di granata mentre soccorre i feriti. Muore l’8 dicembre 1915, a soli 36 anni. Nonostante la morte prematura, il suo contributo per le demenze neurodegenerative è stato fondamentale. Nello stesso anno muore anche Alois Alzheimer.
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