A quasi un anno dal primo caso riconosciuto di Covid-19, è oramai evidente che la pandemia ha colpito duramente la parte più anziana della nostra popolazione. In Italia, secondo le stime di gennaio 2020, vivono circa 1 milione e 100 mila persone affette da demenza. Di queste, il 20% ha più di 80 anni. Risulta così evidente che si tratta di una categoria a rischio.
Ma quali sono gli effetti del Covid-19?
GLI EFFETTI SUI PAZIENTI
Oltre l’80% dei decessi per Covid-19 è avvenuto nelle persone con più di 70 anni. E quasi in un 1 caso su 6, le vittime erano affette da una demenza. I primi studi sono concordi sul fatto che la malattia neurodegenerativa influenza negativamente la sintomatologia e il decorso della malattia. Oltre a ciò, secondo gli esperti, la demenza ostacola la tempestiva individuazione dei primi sintomi dell’infezione. La difficoltà nel segnalare i segni della malattia, ha spesso portato a diagnosi tardive. Non è da sottovalutare, inoltre, che le difficoltà cognitive rendono più complessa la comprensione delle misure indicate per la prevenzione del contagio. Concetti come distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e uso della mascherina, possono creare confusione nella mente del paziente.
GLI EFFETTI SUI CAREGIVER
Il periodo di lockdown ha sicuramente portato ad un peggioramento dei disturbi comportamentali delle persone affette da demenza. L’essere costretti all’isolamento e i cambiamenti nella routine quotidiana hanno comportato un peggioramento dei sintomi. Inoltre, le chiusure hanno colpito anche i centri diurni. Si è così impedito ai caregiver di usufruire dei servizi abitualmente garantiti dalla rete di supporto. La mancanza di riferimenti e la solitudine ha fatto sì che anche i caregiver abbiano vissuto con difficoltà questo periodo.
L’IMPATTO SULLA SPERANZA DI VITA
Quanto sta incidendo la pandemia sulla longevità della popolazione dei paesi europei? Per il momento non è possibile fare previsioni precise. Sicuramente molti attribuiscono l’elevato numero di morti registrato in Italia alla struttura per età particolarmente anziana rispetto ad altri paesi. In realtà, ciò spiega solo parzialmente le differenze di mortalità.
Per avere dati precisi, dovremo aspettare il prossimo anno. Solo allora vedremo quali effetti ha avuto la pandemia sulla speranza di vita dei singoli paesi europei. Per ora si prevede un calo da un minimo di 6 mesi, ad un massimo di 1 anno e mezzo.
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