Il cavallo ha sempre accompagnato l’essere umano nel suo percorso evolutivo sia per ragioni pratiche (guerre, trasporti, agricoltura…) che per ragioni simboliche. Nel corso dei secoli il rapporto con questo animale si è evoluto: attività ludiche, sportive e scopi terapeutici.
Recentemente alcune ricerche hanno dimostrato come la terapia basata su attività col cavallo – ippoterapia – apporti non pochi benefici negli anziani. Da questi studi non sono stati esclusi nemmeno coloro che soffrono di malattie neurodegenerative.
LA RICERCA IN OHIO
Nel 2014 alcuni college in Ohio hanno dato il via ad uno studio incentrato sull’ippoterapia. L’obiettivo era di determinare la fattibilità di questo tipo di cura come intervento non farmacologico. Nello specifico si è puntato a migliorare gli stati fisiologici e comportamentali delle persone affette da demenza.
Inizialmente sono stati selezionati 16 anziani di un centro diurno, con diagnosi di demenza. I pazienti sono stati poi suddivisi in due gruppi. Il primo gruppo (sperimentale – GS) si recava in un centro apposito per svolgere attività coi cavalli. Per esempio, venivano svolte attività di toilettatura, pulizia, nutrimento e camminate con gli animali. Il secondo gruppo (controllo – GC) svolgeva le regolari attività del centro.
Per monitorare i cambiamenti psico-fisici nei partecipanti sono stati assegnati dei punteggi alle seguenti categorie: tristezza, agitazione, irritazione e resistenza alle cure. Una volta raccolti i dati, è stato evidenziato come il GS possedesse dei punteggi più bassi in tutte le categorie. Inoltre, sono stati misurati i livelli di cortisolo nel GS, ormone responsabile dello stress. Dopo le sedute di ippoterapia è stata riscontrata una diminuzione di tale ormone. Come conseguenza, i pazienti erano più rilassati.
QUALI SONO GLI EFFETTI POSITIVI DELL’IPPOTERAPIA?
Non solo lo studio in Ohio, ma anche altri studi sull’argomento, hanno dimostrato la molteplicità di effetti positivi che questo tipo di terapia apporta negli anziani. I miglioramenti più evidenti sono ascrivibili alla sfera emotiva. A causa della stazza imponente dell’animale, ci si sente più protetti e sicuri con un conseguente rilassamento e ricostruzione positiva dell’immagine di sé.
Dal punto di vista della comunicazione, viene a mancare il giudizio tipico dei rapporti umani. Di conseguenza l’anziano si sente libero di poter esprimere sé stesso. Al termine della sperimentazione in Ohio, la figlia di uno dei partecipanti ha raccontato di come sua madre ricordasse la maggior parte delle attività svolte al centro di ippoterapia, a discapito di quelle svolte nel centro diurno.
Non meno importanti sono la riduzione dei comportamenti aggressivi e il potenziamento dell’attività fisica. Infatti, non solo lo stress diminuisce favorendo comportamenti più rilassati, ma è stata riscontrata una tendenza ad andare oltre i propri limiti fisici. Ad esempio, molti dei partecipanti hanno preso coraggio nello svolgimento di attività che non facevano da tempo (come camminare).
Commenta