Sfarfallii, dolori o alterazioni: questi sono solo alcuni dei difetti che la nostra vista può avere. Dall’osservazione dello stato di benessere o malessere degli occhi, è possibile risalire a molte informazioni sulla salute dell’interno organismo. Infatti, i sintomi legati alla vista possono essere interpretati come dei campanelli d’allarme fondamentali per la diagnosi o il miglioramento di alcune patologie, non solo oculari.
Un esempio? Nel caso delle demenze, i difetti visuo-spaziali possono aiutare non solo nella prevenzione, ma anche nel miglioramento della sintomatologia.
PROBLEMI ALLA VISTA PRE-DIAGNOSI…
Le manifestazioni oftalmiche dell’Alzheimer si possono presentare con una grande varietà di sintomi come, ad esempio, difficoltà nella percezione del movimento o nell’orientamento e perdita della percezione della profondità.
Recenti studi hanno dimostrato come, nel morbo di Alzheimer, i disturbi legati alla vista tendano a svilupparsi ben prima di quelli della memoria nel 40% dei casi. E non si tratta di un’anticipazione di qualche mese ma, addirittura di cinque o sei anni! Da qui la convinzione che questi disturbi visuo-spaziali possano essere un valido strumento di diagnosi precoce.
Si tratta, però, di una metodologia diagnostica ancora molto delicata. Avere, infatti, dei deficit visivi, non comporta necessariamente l’insorgere dell’Alzheimer. Sono tanti i fattori combinati e/o specifici che medici e oftalmici devono rilevare affinché la demenza possa essere diagnosticata partendo dalla vista. Un esempio è la emianopsia omonima intesa come la perdita del campo visivo destro o sinistro a causa di lesione. Non solo è una condizione difficile da rilevare, ma associarla alla demenza non è immediato.
…E POST-DIAGNOSI
A causa del morbo di Alzheimer la comparsa di patologie legate alla vista può risultare facilitata. Presbiopia, miopia, cataratta e astigmatismo sono quelle più comuni.
Oltre a queste patologie, facilmente riconoscibili, esistono tutta una serie di segnali che indicano un peggioramento della vista: difficoltà di percezione delle altezze, di indirizzamento dello sguardo o di cambiamento di direzione. Ma primo tra tutti è l’agnosia: quando gli occhi non presentano alcun deficit, ma il cervello non è in grado di interpretare correttamente l’informazione ricevuta.
Tutti questi disturbi possono causare ulteriori difficoltà al malato di demenza, aumentando, per esempio, il suo stato di confusione. Se, però, il problema viene individuato in tempo, è possibile ridurre il rischio di incidenti, consentendo, così, al malato di mantenere un certo grado di indipendenza.
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