Ad oggi non esiste cura per il Morbo di Parkinson, ma solo trattamenti per la gestione della sintomatologia e il miglioramento della qualità della vita. La terapia farmacologica è quella più utilizzata. Attraverso farmaci composti da levodopa, infatti, è possibile andare ad agire sui sintomi motori. Tuttavia, con il progredire della malattia, questo tipo di trattamento può risultare inefficace. Qua entra in gioco la chirurgia: tramite l’intervento neurochirurgico di stimolazione cerebrale profonda (DBS) è possibile ottenere un maggiore controllo dei sintomi anche nella fase più acuta.
Nel caso in cui il paziente preferisca utilizzare trattamenti non farmacologici e chirurgici, la scelta è ampia. Oltre all’attività fisioterapica, esistono numerose terapie – come la pet therapy – tramite le quali è possibile ridurre i sintomi tipici del Parkinson.
I BENEFICI DELLA PET THERAPY
La Pet Therapy – o terapia assistita dagli animali – è una tipologia di terapia che promuove l’interazione tra un paziente e un animale domestico. L’obiettivo primario è quello di indurre conforto e sollievo da una serie di condizioni di salute negative. Nel caso specifico del Parkinson, le condizioni vengono migliorate sia da un punto di vista psicologico che fisico.
Dal punto di vista psicologico, l’interazione con un animale stimola le capacità affettive e promuove un senso di benessere e rilassamento. Questo ha ripercussioni sull’ansia e sullo stress: viene creato un ambiente positivo per il paziente che ha anche meno possibilità di sviluppare la depressione.
Da un punto di vista fisico, invece, attività di gestione dell’animale – come portarlo a spasso nel caso di un cane o spazzolarlo nel caso di un gatto – hanno un enorme effetto benefico. Primo tra tutti un aumento sulla mobilità e sull’equilibrio, riducendo il tremore tipico della malattia.
IL PERCORSO SPERIMENTALE AD ANCONA
Presso l’ambulatorio di riabilitazione dell’IRCCS di Ancona, un gruppo di pazienti over 70 affetti dal Parkinson con un livello intermedio di gravità sono stati sottoposti ad un percorso sperimentale di Pet Therapy. I protagonisti erano Luna e Pulce, due cagnolini di 2 e 3 anni.
Per 3 mesi sono state eseguite delle sedute, dalla durata di 30 minuti ciascuna, che comprendevano una serie di attività. I pazienti, infatti, oltre a svolgere esercizi di contatto con l’animale – accarezzandolo, spazzolandolo e nutrendolo – si sono lanciati in attività più dinamiche come la conduzione al guinzaglio e il lancio della pallina.
Dopo un’iniziale difficoltà, i partecipanti hanno iniziato a gradire l’interazione e il contatto con gli animali. Nel giro di qualche settimana, non si sono fatti attendere gli effetti benefici: miglioramento dei tremori, della rigidità, della coordinazione posturale e di ansia e stress.
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