La riabilitazione costituisce il terzo pilastro del sistema sanitario, dopo la prevenzione e la cura. Si tratta di un processo nel corso del quale si porta una persona con disabilità a raggiungere il miglior livello di autonomia possibile sul piano fisico, funzionale, sociale, intellettivo e relazionale.
Esistono diverse tipologie di riabilitazione: quella fisioterapica, quella cognitiva e la terapia occupazionale. Quest’ultima è una disciplina riabilitativa che, utilizzando come mezzo privilegiato le molteplici attività della vita quotidiana, coinvolge la persona nella sua globalità al fine di migliorarne la qualità della vita.
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
La terapia occupazionale interviene nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione delle persone affette da malattie e disordini fisici e psichici, utilizzando le “occupazioni”. Per occupazioni si intende l’insieme delle attività della vita quotidiana significative per il contesto culturale, organizzate e svolte per contribuire al miglioramento della qualità della vita del paziente. Le occupazioni, in particolare, vengono suddivise nelle seguenti tre aree:
- Cura di sé: vestirsi, mangiare, lavarsi etc…
- Attività produttive: lavoro o studio
- Tempo libero: sport, pittura, giardinaggio etc…
Le attività proposte ai pazienti sono attentamente selezionate e graduate a seconda dei bisogni e desideri della persona. Per esempio, vengono tenute in considerazione componenti come età, contesto sociale e malattia dell’individuo.
FUNZIONAMENTO DELLA TERAPIA OCCUPAZIONALE
In una prima fase, il paziente viene colloquiato dal terapista occupazionale. Questa valutazione iniziale è finalizzata a rilevare limitazioni e capacità residue dell’individuo. Più in particolare, il terapista utilizza strumenti come test standardizzati, interviste individualizzate e osservazioni delle performance dell’individuo nella sua vita quotidiana. I risultati di queste valutazioni consentono la stesura di obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Una volta definiti gli obiettivi, il terpista redige un piano di intervento nel quale vengono individuate le strategie più opportune per ciascun individuo per raggiungere l’autonomia massima possibile.
Infine, per tutta la durata dell’intervento, il terapista occupazionale valuta costantemente ogni cambiamento al fine di monitorare il raggiungimento degli obiettivi fino alla conclusione del processo riabilitativo.
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