Il ping-pong è nato in Inghilterra come gioco di società praticato nei salotti dell’aristocrazia vittoriana nella seconda metà dell’Ottocento. Nel 1988 è diventato ufficialmente uno sport olimpico.
Ma in che cosa può essere utile il ping-pong? Consente di sviluppare velocità di pensiero, di reazione, efficienza dei riflessi e concede ad alcune aree del cervello di attivarsi. Inoltre, insegna il senso del ritmo, dell’ascolto e della sfida vissuta con divertimento. Non sorprende, quindi, che già da anni questo sport abbia registrato un aumento incredibile di praticanti sia tra i più giovani che tra i più anziani.
IL PING-PONG E L’ALZHEIMER
Recentemente il ping-pong è stato riconosciuto come una vera e propria terapia per l’Alzheimer e, in generale, per il trattamento delle demenze. I principali benefici che apporta sono:
- Aumento della concentrazione anche sul medio-lungo periodo
- Stimolazione delle funzioni cerebrali
- Sviluppo delle funzioni tattili e della reattività generale
- Impegno per il corpo attraverso uno sforzo aerobico
- Sviluppo della coordinazione mano/occhio
- Potenziamento della capacità decisionale immediata
- Incremento dell’interazione sociale
- Opportunità di pratica ricreativa
A scoprire tutti questi benefici è stato uno studio giapponese che ha documentato quali e quante porzioni del cervello – più di cinque – di attivano simultaneamente, andando ad aumentare il livello di consapevolezza e lo stato cognitivo dei partecipanti.
Inoltre, sul Jewish Journal è stato pubblicato un articolo sul programma definito dalla SAEF e descritto con il nome “Table Tennis Therapy Program”. Nella pubblicazione è possibile scoprire la storia di casi stupefacenti, come quello di Betty Stein, 91 anni. L’anziana signora, infatti, è stata inserita per 7 mesi in un programma di riabilitazione basato sul ping-pong. Già dalle prime lezioni, la paziente ha iniziato a mangiare di più, ad avere maggiore memoria e migliorare il bilanciamento della camminata. Inoltre, è diventata più loquace e ha aumentato l’attenzione e cura verso sé stessa.
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