Il rischio di ictus è incrementato da una serie di fattori modificabili, fra i quali ci si chiede se rientra anche il fumo.
Com’è noto, il tabagismo (consumo di tabacco) rappresenta uno dei maggiori problemi di sanità pubblica a livello mondiale. Esso, infatti, aumenta il rischio di sviluppare almeno 27 condizioni patologiche. Tra queste vi sono: broncopneumopatie croniche ostruttive e altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie.
Lasciando la parola ai dati, nel mondo muoiono più di 8 milioni di persone all’anno a causa del tabagismo, mentre in Italia 93.000.
La malattia fumo-correlata più conosciuta è il tumore polmonare. Il rischio di contrarre tale patologia aumenta all’aumentare del numero di sigarette fumate e degli anni spesi a fumare; tuttavia, smettere di fumare all’età di 40 anni riporta il rischio di sviluppare un tumore del polmone quasi pari a quello di chi non ha mai fumato sigarette.
Tra le patologie fumo-correlate vi sono anche quelle cardiovascolari. Questo significa che il fumo rappresenta un fattore di rischio anche per l’ictus?
SE NELL’ICTUS NON VUOI INCAPPARE… IL FUMO DI SIGARETTA DEVI EVITARE
Gli studi epidemiologici hanno mostrato una forte correlazione tra il fumo di sigaretta e il rischio di ictus. Chi fuma regolarmente corre un rischio di ictus doppio rispetto a chi non fuma. Anche in questo caso, il rischio è tanto maggiore quanto più lungo è il periodo speso a fumare e quante più sigarette si fumano.
Ma in che modo il fumo contribuisce allo sviluppo di un ictus? Favorendo fenomeni come lo spasmo coronarico o la formazione di coaguli, che portano a una riduzione o interruzione dell’apporto di ossigeno al cervello. In particolare, il fumo favorisce la formazione di coaguli perché provoca l’aggregazione delle piastrine e l’aumento della viscosità del sangue e del fibrinogeno.
Nonostante l’ictus sia una malattia multifattoriale, ovvero causata dall’azione concomitante di più fattori, eliminare un fattore di rischio come il fumo può fare una grande differenza. Si rivela dunque fondamentale un’adeguata prevenzione e sensibilizzazione fra la popolazione, con l’obiettivo di ridurre il rischio non solo di ictus, ma di tante altre malattie fumo-correlate.
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