Nelle patologie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, il monitoraggio della degenerazione neuronale è utile per studiare meglio nuovi trattamenti e terapie che possano portare alla guarigione. Seguire attentamente le modificazioni che subiscono le cellule cerebrali permette infatti di comprendere sempre più a fondo i meccanismi alla base di queste malattie, nella speranza di poter giungere a una cura definitiva.
Monitoraggio neuronale a lungo termine: con NeuM è possibile
Un gruppo di ricerca guidato dal dottor Kim Yun Kyung del Korea Institute of Science and Technology (KIST), in collaborazione con il team del professor Chang Young-Tae della Pohang University of Science and Technology, ha annunciato lo sviluppo di una tecnologia di etichettatura dei neuroni di nuova generazione, chiamata NeuM.
NeuM consente il tracciamento a lungo termine e l’imaging ad alta risoluzione dei neuroni. Il vantaggio di NeuM è la sua reattività selettiva verso le cellule vive. Le sonde fluorescenti di NeuM si legano alle membrane neuronali sfruttando l’attività delle cellule viventi, emettendo segnali fluorescenti all’eccitazione di specifiche lunghezze d’onda della luce. Così riesce a escludere le cellule morte senza internalizzazione. Attraverso questa etichettatura selettiva sulle membrane neuronali, è quindi possibile osservare nel dettaglio le strutture terminali dei neuroni e monitorare in tempo reale le interazioni e i cambiamenti neuronali.
A differenza di NeuM, le tecnologie finora utilizzate per l’osservazione dei neuroni, sono meno accurate e non offrono la possibilità di un monitoraggio a lungo termine, in quanto dipendono dall’espressione di geni o proteine specifiche. NeuM permette infatti di osservare le attività neuronali fino a 72 ore, rispetto alle 6 ore possibili con gli altri tipi di tecnologie.
Inoltre, questa nuova tecnologia riesce a distinguere i neuroni che invecchiano da quelli che degenerano. In questo modo, permette il monitoraggio della degenerazione neuronale e una conseguente migliore comprensione dei meccanismi di fondo delle patologie neurodegenerative, con l’obiettivo di sviluppare nuovi trattamenti.
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