Con l’avanzare dell’età è possibile andare incontro a un calo dell’udito (ipoacusia), una condizione da non sottovalutare in quanto può accelerare il declino cognitivo, favorendo l’insorgere della demenza. Tuttavia, poiché generalmente è graduale e bilaterale (presente in entrambe le orecchie) il paziente potrebbe avere qualche difficoltà ad accorgersene.
Ipoacusia: cause e tipologie
Qualora sia dovuto a un fattore temporaneo, il calo dell’udito non deve preoccupare perché scomparirà con la rimozione della causa scatenante. Parliamo di quando, ad esempio, vi è un tappo di cerume o un corpo estraneo nel condotto uditivo, ma anche in presenza di otite o di un’infezione virale si può riscontrare ipoacusia.
L’ipoacusia diventa critica quando non è più una condizione passeggera, ovvero quando le cellule sensoriali ciliate all’interno dell’orecchio vengono danneggiate in maniera irreversibile. Esse hanno infatti il compito di trasformare i suoni in segnali elettrici che verranno poi elaborati dal cervello.
La causa principale della perdita di udito è l’invecchiamento; infatti, intorno ai 50 anni le cellule ciliate cominciano a usurarsi, perdendo la loro funzionalità e facendo diminuire in molti individui la capacità uditiva. Altre cause possono essere:
- esposizione a macchinari rumorosi, colpi di arma da fuoco ed esplosioni, rombi di motori e musica ad alto volume
- malattie autoimmuni
- farmaci ototossici
- problemi vascolari
- otosclerosi
- tumori
L’ipoacusia può inoltre essere di diversi tipi.
- L’ipoacusia trasmissiva riguarda l’orecchio esterno o medio ed è dovuta a una sua ostruzione. Tra le cause dell’ostruzione possono esserci fluidi, cerume, tumori o particolari conformazioni dell’orecchio. Può essere trattata e talvolta risolta completamente.
- L’ipoacusia neurosensoriale interessa invece l’orecchio interno ed è caratterizzata da un danno alle cellule ciliate o ai nervi che trasmettono i suoni al cervello. È dovuta all’invecchiamento, a fattori genetici, a farmaci chemioterapici o all’esposizione ripetuta a suoni ad alto volume. Sebbene non sia risolvibile, gli apparecchi acustici possono migliorare la capacità di ascolto di chi ne è affetto.
- L’ipoacusia mista è una combinazione delle due precedenti.
Ma in quali casi l’ipoacusia deve destare particolare attenzione?
SOS demenza: quando la perdita di udito è un campanello d’allarme
Come precedentemente accennato, una forma di ipoacusia dovuta a cause eliminabili non rappresenta un fonte di preoccupazione, se risolta in tempistiche ragionevoli. Si tratta perciò dell’ipoacusia trasmissiva, che attiene all’orecchio esterno o medio. La situazione è differente in presenza di ipoacusia neurosensoriale o mista, che comporta un danno irreversibile.
Un team di ricercatori dell’Università della California San Diego e del Kaiser Permanente Washington Health Research Institute ha portato alla luce una scoperta di grande rilevanza. Attraverso un test dell’udito e una risonanza magnetica (MRI) effettuati su individui con ipoacusia, lo studio ha evidenziato la presenza di modificazioni microstrutturali nelle aree uditive del lobo temporale e in quelle della corteccia frontale responsabili dell’elaborazione del linguaggio e delle funzioni esecutive.
Tali cambiamenti a livello cerebrale sono dovuti alla deprivazione sensoriale e allo sforzo aggiuntivo che deve compiere il soggetto con un udito ridotto per cercare di elaborare e comprendere i suoni. Le conseguenze non sono da sottovalutare, in quanto si traducono in un aumento del rischio di demenza.
Il primo passo per diminuire tale rischio è la prevenzione. Ne deriva pertanto la necessità di proteggere l’udito, evitando l’esposizione prolungata a suoni forti, indossando protezioni per l’udito quando si usano strumenti rumorosi e riducendo l’uso di farmaci ototossici.
Nel momento in cui si va incontro all’ipoacusia, è essenziale intervenire precocemente per ridurre lo sforzo di comprensione uditiva. Rappresentano un valido aiuto l’utilizzo dei sottotitoli durante la visione di film e televisione, l’impiego delle applicazioni di sottotitolazione dal vivo, gli apparecchi acustici e altri accorgimenti come, ad esempio, socializzare in ambienti poco affollati e poco rumorosi.
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