Se lo studio del cervello umano risulta complesso, lo è ancor di più lo studio comparativo di quest’organo, per individuare, ad esempio, le differenze tra cervello maschile e femminile.
Nonostante studi e scoperte sensazionali sul cervello, soprattutto negli ultimi trent’anni, restano ancora molti interrogativi e questioni aperte. La natura dell’immaginazione, i sogni o il meccanismo di elaborazione temporale delle informazioni sono temi ancora avvolti, per diversi aspetti, dal mistero.
Per quanto riguarda gli studi comparativi tra cervello maschile e femminile, ciò su cui si è indagato maggiormente finora sono le differenti caratteristiche nella struttura cerebrale macroscopica.
Cervello maschile e femminile: differenze macrostrutturali…
La prima differenza tra i cervelli dei due sessi risiede nelle dimensioni: le donne hanno un cervello dell’11% più piccolo rispetto agli uomini, se correlato con le dimensioni globali del corpo.
Inoltre, uno studio del 2020 ha riportato una divergenza nel volume della materia grigia in alcune aree. Le donne presentano un maggior volume di materia grigia nella corteccia frontale, nella corteccia temporale superiore, nella corteccia parietale-laterale e nell’insula. Negli uomini, invece, la materia grigia è maggiore nella corteccia primaria visiva, nel giro fusiforme, nell’amigdala, nell’ippocampo, nel putamen e nel cervelletto.
Anche a livello di connessioni neurali, i cervelli dei due sessi presentano una diversità: quello femminile ha maggiori connessioni tra gli emisferi (connessioni inter-emisferiche), mentre quello maschile ne ha un numero più elevato all’interno dello stesso emisfero (connessioni intra-emisferiche).
Ma è possibile che siano sfuggite altre differenze?
…E microstrutturali
Uno studio guidato da ricercatori del NYU Langone Health e pubblicato su Scientific reports a maggio 2024, si è proposto di esplorare il cervello maschile e femminile a livello microstrutturale utilizzando l’intelligenza artificiale.
Sono stati creati modelli di AI capaci di analizzare numerose scansioni cerebrali con l’obiettivo di individuarne il sesso di appartenenza e di identificare così alcuni schemi ricorrenti tipici dell’uno o dell’altro sesso. Le immagini analizzate sono frutto di un particolare tipo di risonanza magnetica funzionale (fMRI), la risonanza magnetica di diffusione. In passato, studi sulla struttura a livello cellulare del cervello si erano basati in gran parte su modelli animali e campioni di tessuto umano.
La ricerca ha coinvolto 471 individui di sesso maschile e 530 di sesso femminile, di età compresa tra i 22 e i 37 anni. In base ai risultati ottenuti, tutti i modelli di AI hanno identificato correttamente il sesso dei soggetti scansionati tra il 92% e il 98% delle volte.
Inoltre, l’AI è stata in grado di catturare delle differenze, invisibili all’occhio umano, nel modo in cui le diverse regioni cerebrali collaborano nel cervello maschile e femminile. Questo implica delle divergenze nei modelli di attività cerebrale, le quali contribuiscono a variazioni sessualmente specifiche nel funzionamento cognitivo. Viene così dimostrato che il sesso biologico rappresenta un fattore importante dell’organizzazione del cervello umano.
La conoscenza sempre più approfondita del cervello umano permette di comprendere più a fondo le modalità di sviluppo dei disturbi psichiatrici e neuro-cognitivi e le ragioni per le quali possono presentarsi in modo diverso negli uomini e nelle donne.
Per questo, il gruppo di ricerca intende esplorare lo sviluppo delle differenze di struttura cerebrale legate al sesso nel corso del tempo, al fine di capire meglio i fattori ambientali, ormonali e sociali che potrebbero svolgere un ruolo in questi cambiamenti.
Commenta