“Vado a dormire così spengo il cervello!”, ma succede davvero questo durante il sonno?

Il sonno è un processo fondamentale per la nostra sopravvivenza. Si tratta di uno stato di coscienza alterata che inibisce le nostre funzioni sensoriali e i nostri muscoli volontari; di conseguenza, le interazioni con l’ambiente circostante sono ridotte. Al termine di questo processo, ci si dovrebbe sentire riposati e rigenerati. Affinché ciò avvenga è necessario che il sonno duri un numero sufficiente di ore (7-8 ore a notte) e che sia di qualità.

Le fasi del sonno

Durante il sonno si alternano due macro-fasi:

  • fase non-Rem (Non Rapid eye movement)
  • fase Rem (Rapid eye movement).

Durante la fase non-Rem, che è quella preponderante nel ciclo del sonno (occupa circa il 75% del totale), i movimenti oculari sono molto lenti o assenti; Questa macro-fase è composta da 4 stadi:

  • addormentamento, durante il quale l’organismo passa dallo stato di veglia al sonno; in questo stadio la temperatura corporea si abbassa, la frequenza cardiaca diminuisce e i muscoli cominciano a rilassarsi;
  • sonno leggero, in cui i fenomeni della fase precedente si intensificano; perciò, il battito cardiaco continua a rallentare, la muscolatura si distende completamente e il respiro diventa profondo;
  • sonno profondo, stadio in cui i meccanismi biologici sono estremamente rallentati;
  • sonno profondo effettivo, stadio in cui l’organismo si rigenera e si ripristinano le riserve metaboliche.

Dopo lo stadio di sonno profondo effettivo si entra nella fase Rem, che è invece caratterizzata da rapidi movimenti oculari dietro le palpebre chiuse ed è chiamata fase di sonno attivo. È proprio in questa fase che si sogna. Inoltre, gradualmente aumentano il flusso sanguigno e la respirazione, i muscoli di gambe e braccia sono come paralizzati.

Un ciclo del sonno, composto da fase non-Rem e fase Rem, dura pressappoco un’ora e mezza. Queste due fasi si alternano circa 4-5 volte nel corso della notte.

Ma in tutto ciò il cervello è “off”?

Cosa succede al cervello durante il sonno?

Mentre dormiamo il cervello non si spegne. La sensazione rigenerante che un sonno di qualità dovrebbe offrire deriva dal fatto che i ritmi biologici sono decisamente rallentati e quindi il cervello non deve lavorare sulle stesse cose per cui si adopera durante la veglia. Questo, tuttavia, non vuol dire che la sua attività si blocca. Nelle ore di sonno il cervello elimina le tossine, rafforza il sistema immunitario, amplia le connessioni fra le proprie cellule ed elabora le informazioni e le esperienze acquisite nel corso della giornata.

Durante le varie fasi del sonno entrano in gioco onde cerebrali differenti.

  • Nello stadio dell’addormentamento le onde Alpha, tipiche del rilassamento profondo, sostituiscono le onde Beta, tipiche della veglia.
  • Il sonno leggero è caratterizzato dalle onde Theta, legate alle nostre capacità riflessive, immaginative e al sonno stesso; esse favoriscono il relax, allievano l’ansia e lo stress. Inoltre, sono presenti dei complessi K, ovvero onde bifasiche che diminuiscono l’eccitazione corticale del cervello e contribuiscono al consolidamento della memoria.
  • Durante il sonno profondo vi è la presenza sia di onde Theta che di onde Delta; queste ultime sono più lente, più regolari e più ampie e riguardano le attività involontarie dell’organismo.
  • Nel sonno profondo effettivo rimangono soltanto le onde Delta.
  • Nella fase Rem si alternano onde Theta, Alpha e Beta e l’attività cerebrale è intensa come in stato di veglia.

Una tipologia di onde presente in tutte le fasi sono i fusi del sonno, onde che impediscono l’elaborazione delle informazioni non necessarie.

Sebbene durante il sonno profondo della fase non-Rem l’attività cerebrale sia notevolmente rallentata rispetto a quella della fase Rem, il cervello non smette mai del tutto di svolgere la propria attività. Dunque, esso non ha bisogno del riposo per come intendiamo noi questo termine, ma ha il suo metodo per rigenerarsi e farci sentire riposati.

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