Anziana con le mani incrociate. In lontananza il volti

Nonostante la malattia di Alzheimer (AD) presenti sintomi comuni – come la perdita di memoria o i deficit linguistici – può manifestarsi in maniera diversa da persona a persona. Per esempio, un individuo può perdere la memoria più velocemente, mentre un altro avere delle lacune linguistiche più gravi.

Ma questa malattia può differenziarsi anche in base a due fattori: la causa scatenante e la fase di sviluppo. Nel primo caso si ha l’AD causato dall’ ereditarietà, dal gene APOE4 e dai fattori ambientali. Nel secondo caso, si parla di malattia in fase iniziale, intermedia e avanzata. Molti studiosi e ricercatori concordano sul fatto che, in base alla causa o alla fase, l’Alzheimer possa avere tre volti differenti, ognuno con le sue peculiarità.

I TRE VOLTI IN BASE ALLE CAUSE…

Il primo volto dell’Alzheimer legato alle cause scatenanti è quello dei fattori ambientali. Quasi la metà delle persone che hanno ricevuto diagnosi di AD, appartengono a questa categoria. Che sia il fumo di sigaretta o una vita sedentaria, non ci sono in gioco mutazioni genetiche: la malattia è legata allo sviluppo di proteine neurotossiche. Sviluppo che deriva proprio da comportamenti inopportuni o sostanze nocive presenti nell’ambiente.

Causato da mutazioni genetiche è, invece, l’AD legato al gene APOE4 o ereditario (leggi il nostro precedente articolo sull’argomento). In entrambi i casi vi è la presenza di questo gene che altera il metabolismo dei lipidi nei neuroni e negli astrociti, le cellule cerebrali che alimentano i neuroni stessi. La principale differenza tra le due tipologie risiede nel fatto che, quando si tratta di ereditarietà, il gene APOE4 viene trasmesso fin dalla nascita, altrimenti la mutazione avviene spontaneamente nel corso della vita. Non è, infatti, un caso che l’Alzheimer su base ereditaria insorga in età prematura: tra i 30 e i 50 anni.

Occorre però specificare che, la presenza del gene APOE4 non è indice di sviluppo della malattia al 100%. Il gene, infatti, non origina la malattia, ma rende più probabile una sua futura insorgenza.

… E IN BASE ALLE FASI

Le principali differenze tra le fasi di sviluppo dell’AD riguardano i sintomi. Tra la prima e l’ultima, però, vi è talmente tanta differenza da far apparire l’Alzheimer nella sua fase iniziale una malattia differente da quello nella fase avanzata. Ripercorriamo brevemente queste tre fasi per capire come l’Alzheimer possa assumere tre volti differenti:

  • Fase iniziale: ha una durata che va dai 2 ai 7 anni e, durante questo periodo, il malato è per lo più consapevole del suo stato. Tutti i sintomi sono leggeri, tanto che spesso si confondono con il naturale invecchiamento. Per esempio, non si ha una vera e propria perdita di memoria ma solo alcuni vuoti e non si ha un deficit del linguaggio ma solo un impoverimento del vocabolario.
  • Fase intermedia: ha una durata che va dai 6 ai 10 anni, duranti i quali il malato è sempre più confuso riguardo al suo stato. I sintomi peggiorano e inizia anche la compromissione motoria. Questo porta ad un’assistenza anche nelle attività più semplici. È in questa fase che inizia anche il wandering, inteso come il vagabondaggio dovuto al disorientamento.
  • Fase avanzata: può durare fino ai 3 anni e comporta gravi deficit, soprattutto nel pensiero cognitivo e nel linguaggio. Il malato perde quasi totalmente il contatto con la realtà circostante e diventa dipendente al 100% da chi lo assiste.

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