Una dieta squilibrata, poco varia e ricca di sale, carboidrati raffinati e cibi fritti possiede un elevato indice infiammatorio, indicatore collegato con la malattia di Parkinson. Nell’insieme dei fattori che danno origine al Parkinson anche l’alimentazione giocherebbe infatti un ruolo non poco importante. In che modo?
Indice infiammatorio della dieta (IID)
L’indice infiammatorio della dieta (IID) è un parametro che indica quanto un certo tipo di alimentazione favorisce i processi infiammatori. Andando più nello specifico, una dieta pro-infiammatoria incide significativamente su alcuni tipi di molecole, dette marker di infiammazione. Tali marker sono: la proteina C reattiva, le interleuchine e il fattore di necrosi tumorale (TNF-alfa).
La sintesi di tali molecole viene facilitata da alcuni cibi, anch’essi chiamati pro-infiammatori. In questa categoria, come già accennato, rientrano: pane bianco, riso bianco, pasta, merendine, dolci, pietanze pronte, cibi fritti, insaccati e carne lavorata.
Vi sono poi i cibi antinfiammatori, che, come suggerisce il nome, contrastano gli stati infiammatori dell’organismo. Fra essi troviamo: pomodori, verdure a foglia verde (come spinaci, cavolo nero, bietole, cavolo cappuccio), alcuni tipi di pesce (salmone, sgombro, tonno e sardine), fragole, ananas, mirtilli, ciliegie, arance, mandorle, noci, curcuma, zenzero, cipolle e olio d’oliva.
Parkinson e dieta pro-infiammatoria
Uno studio condotto fra il 2003 e il 2018, che ha incluso 263 pazienti con Parkinson e 21.731 partecipanti senza Parkinson, ha portato alla luce risultati interessanti circa la relazione fra Parkinson e alimentazione.
L’indice infiammatorio della dieta appare positivamente associato con la malattia di Parkinson. Infatti, è presente una differenza significativa tra l’IID dei pazienti con Parkinson e quello dei soggetti sani. In particolare, l’IID degli individui malati è più alto e vi è una correlazione fra un IID più elevato e l’insorgenza della malattia di Parkinson.
Tali risultati sono coerenti con quanto emerso da altri studi, i quali evidenziano che l’infiammazione e lo stress ossidativo caratterizzano la neurodegenerazione della patologia.
Pertanto, al fine di mantenere un basso indice infiammatorio della dieta, è fortemente consigliato seguire un regime alimentare equilibrato e prediligere alimenti antinfiammatori. Tutto ciò allo scopo di ridurre il rischio di sviluppare patologie autoimmuni, malattie cardiovascolari e malattie degenerative come il Parkinson.
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