Per Terapia Cellulare si intende quella nuova branca della medicina chiamata medicina rigenerativa, che si pone l’obiettivo di sostituire organi e tessuti danneggiati. Per ottenere questo risultato, vengono utilizzate le cellule staminali che hanno la capacità unica di auto-rinnovarsi e di dare origine a tutti i tipi cellulari. Per la precisione, le cellule staminali embrionali hanno la capacità di rigenerarsi in qualsiasi tipo di cellula, mentre quelle somatiche tendono ad essere più specializzate.
Proprio per la loro potenzialità di autorigenerazione queste cellule possono apportare benefici contro le malattie neurodegenerative. Sempre più ricerche, infatti, sostengono l’ipotesi che la terapia sarebbe in grado di attenuare l’infiammazione cronica alla base di queste malattie.
LA RICERCA SULLA TERAPIA CELLULARE
Gli studiosi della ricerca pubblicata sulla rivista Nature Reviews hanno formulato tre diverse ipotesi per spiegare come le cellule staminali possano essere utilizzate per combattere le malattie neurodegenerative.
- Sostituzione dei neuroni persi. Le cellule sono in grado di attecchire nel nuovo organismo e differenziarsi in neuroni maturi, sostituendo quelli danneggiati. Tuttavia, le cellule trapiantate non sopravvivono più a lungo di due settimane nel nuovo organismo. Le poche che attecchiscono, inoltre, non sono in grado di formare neuroni maturi.
- Secrezione paracrina. Le cellule producono la paracrina che va a stimolare il tessuto neuronale, innescando una sua auto-riparazione. Tuttavia, nessuno studio ha ancora dimostrato che le cellule siano in grado di secernere la paracrina in quantità rilevanti da risultare efficace.
- L’ipotesi del “bioreattore”. Le cellule staminali non hanno effetto diretto sui neuroni: agiscono su organi secondari – come polmoni o milza – riducendo l’infiammazione. Quest’ultima, infatti, è una risposta dell’organismo quando viene attaccato, ma se prolungata può provocare dei danni a tessuti e organi. Nelle malattie neurodegenerative gioca un ruolo cruciale: le risposte infiammatorie colpiscono principalmente le cellule del sistema nervoso. La terapia cellulare va, quindi, a riprogrammare i tessuti verso uno stato antinfiammatorio. Il risultato è un generale abbassamento dei livelli di infiammazione.
Grazie a quest’ultima scoperta di riprogrammazione e abbassamento dei livelli di infiammazione la medicina rigenerativa si sta muovendo verso nuove terapie utilizzando l’ultima ipotesi.
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