Lo rivela uno studio dell’Università dell’Ohio
Buon umore, miglioramento del comportamento ed incentivazione dell’attività fisica: sono i questi risultati della ricerca, condotta dal Prof. Dabelko Schoeny e pubblicata sulla rivista Anthrozoos.
Per lo studio sono state selezionate 16 pazienti con Malattia di Alzheimer, residenti in RSA. 8 pazienti hanno visitato il Field of Dreams Equine Education Center di Blacklick di Ohio, una volta a settimana per un mese (per un totale di quattro visite), mentre gli altri 8 sono rimasti al centro anziani e si sono concentrati su altre attività. I ricercatori hanno rilevato che i pazienti che avevano seguito il programma di ippoterapia hanno apprezzato molto il tempo trascorso ad accudire i cavalli, sorridendo e parlando agli animali. Anche i pazienti tipicamente schivi e chiusi in se stessi si sono impegnati in questa attività. Inoltre, i malati sono stati in grado, successivamente, di ricordare le attività svolte nella fattoria e la terapia ha stimolato l’attività fisica, soprattutto in quei pazienti con problemi motori.
Prendersi cura dei cavalli, dar loro da mangiare e camminarci insieme risultano essere quindi, per le persone affette da Malattia di Alzheimer, attività molto utili e stimolanti.
Beatrice
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=207&area=cani&menu=pet
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