Si tratta perlopiù di sintomi secondari. Gli studi mostrano infatti che alcune forme di demenza (circa il 15%) sono la conseguenza di disturbi fisici o psichici curabili e non derivano da una lesione definitiva del cervello.
Si distinguono a seconda che siano associate a malattie neurologiche o sistemiche. Per malattie neurologiche si fa riferimento in particolare all’idrocefalo normoteso, all’ematoma subdurale cronico, ai tumori cerebrali operabili e alla neurosifilide. Le malattie sistemiche invece comprendono le malattie deficitarie (carenza di vitamina B12; deficit di acido folico; pellagra; carenza di tiamina), i disordini endocrini (ipotiroidismo; ipertiroidismo; ipoparatiroidismo; alterazioni della funzionalità surrenalica e ipofisaria; insulinoma), le malattie del collageno/vascolari (lupus eritematoso sistemico; vasculiti; sarcoidosi), le infezioni (meningite cronica come Tbc, fungina, parassitaria; ascesso cerebrale; malattia di Whipple; malattia di Lyme; AIDS), la demenza alcoolica (demenza alcoolica primaria) e la miscellanea (malattia respiratoria ostruttiva cronica; deprivazione di sonno; sindrome delle apnee morfeiche; encefalite limbica; radiazioni; ipossia; dialisi)
Risulta quindi doverosa una corretta diagnosi e cura poiché, in questi casi, agendo sui fattori scatenanti, è possibile recuperare parzialmente o completamente le funzioni mentali compromesse.
Beatrice
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