Quando si viene colpiti da un ictus ischemico, il cervello risente del mancato afflusso di ossigeno dovuto all’interruzione del flusso sanguigno. Questo evento porta alla morte di alcune cellule nervose e di conseguenza a una perdita delle funzioni cognitive. Com’è noto, il recupero post ictus comprende diversi tipi di riabilitazione, compresa quella cognitiva; tuttavia, un’integrazione di un estratto vegetale potrebbe rivelarsi un aiuto complementare. Vediamo di cosa si tratta.

Ginkgo Biloba: una pianta dalle numerose proprietà benefiche

Il Ginkgo Biloba è considerato l’albero più vecchio presente sulla Terra, in quanto comparso per la prima volta 200 milioni di anni fa. Originaria dell’Asia orientale, questa pianta è oggi diffusa nelle aree temperate del Pianeta come pianta ornamentale da parco e da viali cittadini. Essa può arrivare fino a 30-40 metri di altezza e il suo tronco può raggiungere un metro di diametro.

Gli estratti del Ginkgo Biloba, ricavati dalle foglie, possiedono svariate proprietà fitoterapiche. Nelle foglie si trovano infatti i flavonoidi, sostanze dall’azione antiossidante, che intervengono per proteggere le cellule dallo stress ossidativo, neutralizzando i radicali liberi. Inoltre, i flavonoidi diminuiscono la permeabilità dei capillari e aumentano il tono della parete vasale, migliorando la circolazione sanguigna.

Una migliore circolazione sanguigna a livello cerebrale porta a un rafforzamento delle capacità mentali e in particolare di quelle mnemoniche. Per questo, l’estratto del Ginkgo Biloba è consigliato per prevenire le forme di demenza.

Gli estratti dei semi di questa pianta contengono invece sostanze che potrebbero aiutare a eliminare batteri e funghi patogeni.

Il Ginkgo Biloba nel recupero post ictus

Una ricerca condotta in Cina ha scoperto gli effetti benefici del Ginkgo Biloba nel recupero delle funzioni cognitive nei pazienti colpiti da ictus ischemico.

Lo studio ha coinvolto 3.163 pazienti sopravvissuti all’ictus. A partire da 48 ore dall’ictus, al 50% del campione sono state somministrate per 14 giorni iniezioni endovenose giornaliere di 25 mg di Ginkgo Diterpene Lactone Meglumine (GDLM), una combinazione dei componenti biologicamente attivi del Ginkgo Biloba. L’altra metà del campione ha invece ricevuto iniezioni endovenose giornaliere di placebo.

Entro 48 ore dall’ictus e prima dell’inizio del trattamento lo stato cognitivo della maggior parte dei pazienti era moderatamente compromesso. A 14 giorni e a 90 giorni dall’inizio del trattamento sono state nuovamente valutate le funzioni cognitive. Dai risultati è emerso un miglioramento cognitivo maggiore nei pazienti sottoposti alle iniezioni di Ginkgo Biloba, rispetto a quelli che avevano ricevuto un placebo.

Il GDLM, infatti, agisce grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti mitigando il danno causato dall’infiammazione e dallo stress ossidativo nel tessuto cerebrale ischemico. Inoltre, contribuisce alla riparazione delle funzioni neuronali compromesse dopo l’ictus.

Questi risultati sono promettenti e suggeriscono potenziali benefici del Ginkgo Biloba nel recupero post ictus ischemico. Tuttavia, prima dell’impiego clinico sono necessarie ulteriori ricerche che confermino l’efficacia e la sicurezza di questa pianta in questo tipo di trattamento. Gli studi futuri potrebbero ad esempio aumentare il tempo di follow-up oltre i 90 giorni per scoprire gli effetti a lungo termine.

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