Il processo di invecchiamento è fisiologico ed è legato a una serie di trasformazioni fisiche, cognitive e caratteriali che hanno ripercussioni sullo stile e sulla qualità di vita. In particolare, si assiste ad un progressivo indebolimento delle Funzioni Mentali. Ecco perché le persone anziane accusano spesso difficoltà di memoria e problemi nell’elaborazione delle informazioni. Non è, tuttavia, quello che accade ai “SuperAger.
I SEGRETI DEI SUPERAGER
Con il termine “SuperAger” si intendono tutte quelle persone, dagli 80 anni in su, che hanno le capacità cognitive paragonabili a quelle degli individui di mezza età. Ma perché questo accade? Un team di neuroscienziati della Northwestern University ha esaminato in uno studio l’area della corteccia entorinale (ERC). Quest’ultima, infatti, è ritenuta fondamentale per tutti i processi associati alla memoria episodica, auto-biografica e spaziale. Inoltre, nel corso del naturale processo dell’invecchiamento, l’ERC è particolarmente sensibile all’accumulo della proteina tau, che determina l’interruzione della comunicazione tra i neuroni.
Ciò che è emerso dall’analisi è che i neuroni dei SuperAger sono più grandi e più sani della normalità! Inoltre, è stata riscontrata una quasi totale assenza di accumulo della proteina tau.
Ora non resta che capire se i neuroni dei SuperAger sono resistenti anche alla neurodegenerazione o se le loro dimensioni anomale li rendano solo particolarmente resistenti alla formazione di grovigli di proteina tau.
LA RICETTA PER DIVENTARE SUPERAGER
Una cosa è certa: SuperAger si nasce. La grandezza dei neuroni, infatti, non è una caratteristica che si acquisisce col tempo. Tuttavia, la neuroscienziata Emily Rogalski ha riscontrato alcune abitudini di vita comuni nei soggetti con queste caratteristiche.
- Stile di vita attivo. L’attività fisica assume un ruolo fondamentale sia da giovani che da anziani. In questo caso è particolarmente importante in quanto aiuta a mantenere un peso sano. Il rischio di sviluppare l’Alzheimer, infatti, raddoppia negli individui con un indice di massa corporea pari o superiore a 30;
- Mettersi alla prova. L’attività mentale è fondamentale tanto quanto quella fisica. Stimolarla tra letture, passioni culturali o giochi logici è la strada giusta per aiutare la propria memoria;
- Spiccata socialità. È stato dimostrato come i SuperAger abbiano la regione dell’attenzione – che svolge un ruolo importante nel comportamento sociale – più grande rispetto ai propri coetanei. Possiedono addirittura da 4 a 5 volte il numero di neuroni rispetto agli altri;
- Concedersi qualche sfizio. La maggior parte dei SuperAger analizzati dalla dottoressa sono persone che si concedevano un bicchiere di vino ogni tanto. È stato scoperto, infatti, come i bevitori moderati avrebbero il 23% in meno di probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer. L’importante è farlo con moderazione.
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